Conversazioni con i vivi, Carte Blanche di Ruinart 2024

Carte Blanche Ruinart 2024 - Magazine Champmarket

Con la sua Carte Blanc-de-blancs 2024, intitolata Conversazioni con i vivi, Ruinart rinnova il suo impegno nei confronti dell’arte che ha il potere di trasformarci, connetterci e illuminarci.
Di fronte al cambiamento climatico, per la prima volta la Maison di Champagne ha scelto di sostenere sei artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, con forti convinzioni, per venire a dialogare con la natura nella Champagne.
Attraverso una visione collettiva, ogni artista ci metterà alla prova sul nostro rapporto con gli esseri viventi.
Le loro creazioni artistiche saranno installate a settembre nel “Giardino degli Artisti” della Casa Ruinart a Reims.

Il giardino degli artisti

A settembre, un giardino a traliccio progettato dall’architetto paesaggista Christophe Gautrandnel cuore della sede storica della Maison a Reims, farà eco a questo slancio collettivo e accoglierà le opere attraverso un’esperienza immersiva.
L’obiettivo è che questo giardino diventi un luogo di incontro permanente per tutti gli amanti dell’arte, della natura (e dello champagne, ovviamente!).

L’apertura del Giardino sarà accompagnata dall’inaugurazione del padiglione Nicolas Ruinart, progettato dall’architetto giapponese Sou Fujimoto, simbolo della fusione tra naturalità e creazione contemporanea.

Carte Blanche Ruinart 2024
Credito: Marion Berrin/Ruinart

Carta bianca 2024

Il collettivo

Tra i sei artisti selezionati, alcuni sono più interessati alle questioni climatiche, altri alla biodiversità.

Andrea Bowers, artista visiva che unisce arte e impegno, Thijs Biersteker, le cui creazioni si basano su dati scientifici, Marcus Coates, impegnato a creare nuove relazioni con il mondo naturale, Pascale Marthine Tayou, che fa emergere l’estetismo dove meno ce lo aspettiamo, Henrique Oliveira e le sue singolari sculture che combinano elementi vegetali e organici, e Tomoko Sauvage, artista ispirata dalla formazione e dalla trasparenza delle bolle…

STATI UNITI

Andréa Bowers

Andrea Bowers è nata nel 1965 a Wilmington, in Ohio.
Attualmente vive e lavora a Los Angeles.
Artista impegnata e attivista per i diritti delle donne, dei migranti e dell’ambiente, le sue opere (disegni, sculture, video, installazioni, ecc.) fanno parte di importanti Collection pubbliche, soprattutto negli Stati Uniti.
Per Andrea, impegno ed espressione artistica vanno di pari passo.

“Il mio lavoro consiste nel sensibilizzare i miei impegni dando loro una forma plastica”.

Andrea Bowers Carte Blanche Ruinart 2024 - Magazine Champmarket
Henrique Oliveira Carte Blanche Ruinart 2024 - Magazine Champmarket

Brasile

Henrique Oliveira

Originario di San Paolo del Brasile, Henrique Oliveira vive e lavora a Londra dal 2020.
Mentre i suoi dipinti evocano una proliferazione organica di colori, le sue sculture creano l’illusione di radici vegetali che emergono dall’ambiente urbano.
Realizzate con assi intarsiate di pallet riciclati – “tapumes” – evocano i cartelloni pubblicitari delle città brasiliane e i materiali precari delle favelas.
Henrique è sensibile alle tematiche dello sviluppo sostenibile e le sue opere si ispirano alla dimensione parassitaria di queste costruzioni, sottolineando al contempo la necessità di fare un uso oculato delle risorse naturali.

“Le mie creazioni ricreano una natura che abbiamo dato per scontata per troppo tempo”.

REGNO UNITO

Marcus Coates

Nato nel Regno Unito, Marcus Coates è un artista pluripremiato che crea installazioni eco-digitali in diversi media: pittura, fotografia, scultura e installazioni sonore. L’artista esplora il rapporto tra uomo e natura.
Il suo lavoro crea legami tra individui e specie.
È particolarmente noto per i suoi film che ritraggono i suoi incontri con gli animali.
Marcus Coates è oggi considerato uno dei più importanti artisti contemporanei che lavorano su temi legati all’arte e al mondo vivente.

“Molti dei miei lavori sono letteralmente una conversazione con la natura. Parlo con piante e animali o cerco di immaginare cosa potrebbero dire o fare. Ascolto, comprendo, sono aperto alle esigenze delle altre specie e a ciò che possono comunicarci”.

Marcus Coates Carte Blanche Ruinart 2024 - Magazine Champmarket
Pascale Martine Tayou Carte Blanche Ruinart 2024 - Magazine Champmarket

Camerun

Pascale Martine Tayou

Nata a Yaoundé, in Camerun, nel 1967, Pascale Martine Tayou è emigrata in Svezia e poi in Francia, prima di stabilirsi in Belgio nel 2003.
L’artista trae ispirazione dai mondi immaginari africani ed europei, ibridandoli.
Le sue creazioni sono spesso spettacolari, anche se realizzate con materiali poveri e riciclati.
Ha ottenuto un riconoscimento internazionale, in particolare grazie alla sua partecipazione a Documenta 11 (2002) a Kassel e alle Biennali di Venezia del 2005 e del 2009.

“Quello che mi interessa sono le persone”.

PAESI BASSI

Thijs Biersteker

Nato nei Paesi Bassi nel 1983, Thijs Biersteker vive e lavora ad Amsterdam.
L’artista si presenta come un convinto difensore dell’ambiente.
Collabora con scienziati e istituzioni internazionali come l’UNESCO per sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni ambientali urgenti come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la deforestazione.

Il suo lavoro prende i dati scientifici e gli dà una forma plastica che li rende facilmente comprensibili.
Nelle sue installazioni, la tecnologia viene utilizzata per creare esperimenti interattivi di divulgazione.

“L’idea che ci sia una differenza tra l’uomo e la natura deve scomparire il prima possibile.

Thijs Biersteker Carte Blanche Ruinart 2024 - Magazine Champmarket
Tomoko Sauvage Carte Blanche Ruinart 2024 - Magazine Champmarket

Giappone

Tomoko Sauvage

Nata a Yokohama, in Giappone, Tomoko Sauvage vive e lavora a Parigi.
L’artista ha ottenuto il plauso internazionale per il suo approccio sperimentale alla creazione del suono, che combina strumenti tradizionali e tecnologia contemporanea.

La sua carriera artistica è legata al suo interesse per le qualità trasformative degli elementi naturali, in particolare dell’ambiente acquatico.

La sua pratica singolare prevede la ricerca sulla formazione di bolle e l’uso di “waterbowls”, una serie di ciotole di porcellana riempite di liquido.

Manipolando la superficie dell’acqua e interagendo con gli idrofoni (microfoni subacquei), Tomoko produce suoni inediti che confondono i confini tra organico ed elettronico.

“Lavoro con le vibrazioni, che sono l’espressione degli esseri viventi.

Fonte : Champagne Ruinart

Credito: Marion Berrin/Ruinart